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Chirurgia mini-invasiva

La chirurgia mini-invasiva della colonna vertebrale ha permesso, da dieci anni a questa parte, di estendere procedure strumentate ritenute complesse anche ai pazienti più anziani e con problemi di salute che rendono più rischiosa una procedura standard. Ciò grazie alla minor durata dell’Intervento, al controllo ottimale delle perdite di sangue e al più facile controllo del dolore post-operatorio, che richiede un impiego meno massiccio di analgesici. Tuttavia la mini-invasività si può trasformare in un boomerang quando la di utilizza impropriamente, ovvero senza le indicazioni corrette e per le patologie in cui risulta decisamente vantaggiosa. Chiaramente, maggiore è l’abitudine del chirurgo ad utilizzare tali tecniche, più estese possono diventare le indicazioni al loro utilizzo. In particolari situazioni le procedure mini invasive possono sostituire le procedure classiche dì chirurgia strumentata vertebrale ottenendo i medesimi risultati ma con il rispetto dei tessuti molli in particolare dei muscoli e delle fasce muscolari, che una volta guariti potranno continuare ad esercitare la loro funzione contrattile e dì supporto della colonna. Il decorso post operatorio solitamente è più rapido e consente un minor uso dì analgesici per il controllo del dolore.

Ernia del disco lombare e cervicale

La tecnologia sta diventando parte integrante ed insostituibile nelle discipline chirurgiche, e la chirurgia spinale non è da meno. Negli ultimi anni l’evoluzione dei materiali ha subito una accelerazione grazie all’introduzione delle stampanti 3D che consentono di produrre elementi protesici più efficienti e spesso adattati alle esigenze del singolo paziente. Ancora più importante è il ruolo assunto dalle tecnologie di immagine, che consentono di ottenere in sala operatoria una ricostruzione volumetrica tridimensionale della colonna vertebrale del paziente che può essere utilizzata per “navigare”, ovvero studiare in tempo la traiettoria ideale per l’impianto delle protesi con una precisione millimetrica evitando le complicanze da mal posizionamento e riducendo i tempi chirurgici, proprio come si farebbe con un navigatore GPS per raggiungere una località non conoscendo il percorso. L’ultima frontiera della tecnologia per immagini è costituita da lenti olografiche che consentono di sovrapporre al paziente un modello tridimensionale della sua stessa colonna ottenuto con Tac o Risonanza Magnetica allo scopo di individuare strutture anatomiche di interesse particolare, come i vasi sanguigni e i nervi, e di studiare traiettorie favorevoli per gli impianti delle protesi. La nostra equipe è all’avanguardia nell’utilizzo delle nuove tecnologie quali navigazione, robotica e immagini olografiche, grazie anche alla collaborazione con start up che operano nel settore.

Scoliosi – Stenosi - Spondilolistesi

La colonna vertebrale è una parte del corpo umano soggetto ad usura piuttosto precocemente come conseguenza della funzione stessa per cui è studiata: sorreggere il peso del corpo e garantire libertà di movimento. Le due cose insieme generano forze meccaniche che portano al consumo degli elementi costitutivi della colonna, in particolare dei dischi intervertebrali e di conseguenza delle faccette articolari e sei legamenti. Come conseguenza, si vengono a modificare le curve tipiche della colonna in giovane età, ed i muscoli devono svolgere un lavoro che va al di là delle loro usuali possibilità. Per mantenere la colonna sana più a lungo bisogna: Mantenere in allenamento i muscoli, soprattutto quelli del dorso e dell’addome, con attività motorie anche apparentemente banali, come camminare e nuotare Imparare da un fisioterapista esercizi specifici di mantenimento di una corretta postura Evitare l’eccesso di peso corporeo con una dieta varia e bilanciata Evitare attività sportive traumatiche In caso di lavoro sedentario prestare attenzione a sedersi in maniera corretta ed intervallare la posizione seduta con delle brevi passeggiate.